Oltre l’Arno

Oltre l’Arno 2048 2560 La Tosconauta

Tutti i quartieri di Firenze hanno un carattere unico e originale. San Giovanni è il centro spirituale, la fede e la speranza trovano nella cattedrale di Santa Maria del Fiore la massima espressione. Santa Croce è quartiere operaio, strade come Corso e Volta dei Tintori , Via delle Conce, ci raccontano dell’antica Arte della Lana fiorentina. Santa Maria Novella è il rione dei Signori, tra i tanti I Rucellai mercanti e inventori di un metodo di tintura delle stoffe raffinato ed unico.

Ma il mio preferito è L’Oltrarno di Santo Spirito e San Frediano!

Un quartiere da sempre turbolento e passionale. Qui da sempre si trovarono a convivere animi focosi e non poteva che andare così in un borgo, nato per caso alle porte di Firenze tra la Porta di San Pietro Gattolini e la Porta a Pisa, dove confluirono dall’XI secolo viaggiatori, mercanti d’Oriente e Occidente, predicatori e filosofi. Tra questi non potevano che trovare posto anche gli emarginati della società,  i loschi ma affascinanti figuri che arricchiscono l’epopea di un quartiere.

Ed ecco che è proprio su questa lontana, rispetto al centro dei Signori e prelati, terra d’Oltrarno che nascono i primi moti rivoluzionari ed operai di Firenze. Dai Ciompi, quelli del Tumulto del 1378,  che da Via delle Caldaie dietro Piazza Santo Spirito, muovono in corteo verso il centro del potere fiorentino  e lo sconquassano. Fino ai primi movimenti operari e socialisti dell’Oltrarno antifascista. Firenze è stata liberata proprio a partire dai quartieri di Santo Spirito e San Frediano e non poteva essere altrimenti.

Non so se è solo una mia impressione ma questa storia affascinante di quartiere rivoluzionario ha fatto dell’Oltrarno un laboratorio di arte contemporanea e militante nella città rinascimentale per eccellenza e conservatrice ovviamente. Molti artisti e artigiani hanno preferito aprire bottega qui invece che nelle zone più eleganti del centro. Un esempio che vale per tutti.  In Piazza della Passera e Piazza Santo Spirito negli anni ‘80 Mario Menotti portò una ventata d’aria fresca facendo del quartiere un’officina di pensiero critico e artistico. Nell’estate del 1980 Menotti, con una performance restata celebre, aprì letteralmente la facciata della brunelleschiana e intoccabile Chiesa di Santo Spirito. Le mille facce assunte dalla facciata della chiesa sono ancora oggi visibili nell’archivio conservato nella saletta da the del Caffè Ricchi in piazza. Prendetevi un caffè e gustatevi questa delizia!