Chi a Firenze vuole lasciarsi andare al linguaggio affascinante dell’arte contemporanea potrebbe, ad un primo sguardo sulla città, restare deluso prestando il fianco ad una ingiusta critica e ad un ormai datato luogo comune che dice che a Firenze non si può !
La lunga ricerca storico artistica sulla grandiosa Firenze medievale e rinascimentale, può aver uniformato per decenni lo sguardo sulla città, proprio come l’effetto di una luce monofrequenza che fa fuori colori e sfumature, ha impedito una profondità di visione. Se invece ci riappropriamo della nostra straordinaria caratteristica umana di acutezza visiva e della capacità di lasciar andare l’immaginazione, scopriamo che c’è tanto altro .
L’ arte contemporanea a Firenze c’è sempre stata e sempre ci sarà. Ogni epoca dell’illustre passato fiorentino ha avuto i suoi artisti contemporanei. Giotto con la grande rivoluzione prospettica in pittura alla fine del ‘200, Donatello con le sue sculture che si facevano vive nel primo ‘400 e il Caravaggio con quel iper realismo sconvolgente a cavallo col ‘600. Anche allora quei linguaggi artistici contemporanei hanno inquietato chi non era disposto a lasciarsi andare. Il nuovo, lo sconosciuto sono sempre perturbanti , in ogni epoca ad ogni latutidine.
Se non ricordo male, la mia prima mostra di arte contemporanea che ha squarciato il velo di una Firenze solo Gotico e Rinascimento, è stata la mostra dedicata a Folon al Forte Belvedere nel 2005. Ma prima di Folon al Forte Belvedere era arrivato Henry Moore nel ‘72 e Siqueiros, il grande genio del muralismo messicano, aveva esposto in un luogo unico e affascinante come la chiesa – granaio di Orsanmichele nel ‘76. Nei musei e nella piazze del territorio si succederanno poi Jannis Kounellis, Robert Morris, le opere di Fernando Botero tra mille polemiche in Piazza della Signoria a Firenze; in quegli anni si poteva respirare il Contemporaneo. E’ vero che, per qualche decennio a partire dagli anni ‘90, la città non è più riuscita ad offrire uno spazio accogliente e utile al linguaggio artistico contemporaneo.
E oggi?
Oggi mi pare che con una sorprendente naturalezza rispetto al passato, le persone siano attratte e non spaventate dai linguaggi misteriosi del contemporaneo e che riescano a goderne senza pregiudizio e con una libera e personalissima attitudine.
Ed ecco che , forse come conseguenza? Le piazze e i luoghi anche più simbolici di Firenze rispondono e si offrono con maggior generosità. Mi viene in mente la colossale statua Ad Arbitrium di Emanuele Giannelli che per mesi ha spinto o sorretto, la scelta ad ognuno di voi, la parete laterale della Brunelleschiana Basilica di San Lorenzo. Lo squarcio, come una ferita ancor viva, dell’artista JP sulla facciata del rinascimentale Palazzo Strozzi . E poi ci sono i Musei che si aprono e si offrono sempre di più .
In primis il Museo del Novecento con la sua collezione permanente e con le mostre temporanee https://www.museonovecento.it/ , la Fondazione Palazzo Strozzi https://www.palazzostrozzi.org/. Anche il Museo degli Innocenti si sta aprendo al contemporaneo con mostre temporanee molto interessanti https://www.museodeglinnocenti.it/
Il movimento che sta facendo l’arte contempornaea a Firenze potrà ancora, per certi versi, essere sotterraneo ma è un torrente in piena!
Se volete ancor più approfondire su questo inarrestabile movimento dei linguaggi artistici contemporanei a Firenze vi suggerisco questo articolo https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/quanto-contemporanea-firenze-/139867.html